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I nostri occhi sporchi di terra

I nostri occhi sporchi di terra

Baldini + Castoldi

Anno: 2009

Pagine: 416

Molto più di un thriller psicologico. Il libro di Buzzolan è una profonda riflessione sulla storia, sulla guerra e sull’umanità.


1945. La guerra è finita, ma nelle città e in montagna si spara ancora. Qualcuno parla di «resa dei conti», di «sangue dei vinti»; per altri sono gli ultimi colpi di coda di un orrore che viene da lontano.
1994. Maddalena ha ventisette anni ed è appena rientrata a Roma da un lungo viaggio di lavoro intorno al mondo. Un ritorno che è come un brutto risveglio: suo padre, Davide, è scomparso nel Po, a Torino. Pochi giorni prima era stato pubblicamente accusato di avere ucciso un uomo nel giugno del ’45. Davide era un partigiano, la vittima un repubblichino, ma per chi lo incolpa si è trattato di una vendetta personale, di un assassinio a sangue freddo. Maddalena non sa quasi nulla del padre, e da tempo non aveva più alcun rapporto con lui: così rimane quasi stupita di se stessa quando sente, improvviso, il dovere di cercare la verità.
Attraverso il racconto della sua indagine nel passato, e la ricostruzione della vita di Davide – la guerra partigiana, le scelte controcorrente, le delusioni, e soprattutto la relazione tanto segreta quanto profonda con una celebre attrice – I nostri occhi sporchi di terra, già finalista al Premio Strega e ripubblicato ora in una nuova edizione, racconta con il ritmo di un giallo le molte vicende, luminose e buie, che hanno scandito gli ultimi ottant’anni del nostro Paese, incarnandole nella vita di un uomo schivo e intransigente, che, a distanza di anni, rivendica e difende l’essenza di un amore e di una passione etica e civile.